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Pagina CHI SONO del tuo sito: scegliere la foto giusta in 5 passi (più uno)

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Articolo aggiornato il 10/01/2023

Come ti mostri ai/alle potenziali clienti attraverso la tua about page?
La pagina “chi sono” (o “chi siamo”), fra tutte le pagine di un sito, è la seconda più vista dopo l’homepage, per il semplice motivo che le persone amano e vogliono conoscere da chi comprano prima di comprare, o anche solo prima di contattare il o la professionista che stanno valutando. E questo vale per freelance e professionistз, per artigianз e brand che vendono prodotti, per le aziende più strutturate.

In questo articolo ti voglio spiegare alcuni aspetti molto importanti da tenere in considerazione per scegliere la tua foto about (e non solo), e darti dei consigli sul contenuto dello scatto.

Di cosa parleremo in questa pagina:

 

Una pagina strategica del tuo sito web

Anche a Google piace un sacco questa pagina perché, se l’hai pensata bene, è la pagina che di solito si posiziona meglio per le keyword di ricerca dirette che includono il tuo nome (quindi per chi googla il tuo nome, consigliato da qualcuno o perchè ti hanno sentito nominare).
Su questo aspetto mi avevano colpito alcuni piccoli consigli che Tommaso Baldovino ha suggerito in questo suo post di Instagram proprio parlando delle keyword.

Chi visita questa pagina ha già un interesse nei tuoi confronti per quello che hai da offrire: che a far arrivare a questa pagina l’utente sia semplice curiosità o la necessità di approfondire la conoscenza, è qui che si decide se sei tu la persona che fa al caso suo.

Cosa scrivere nella pagina chi sono

Il problema è che spesso questa pagina viene trascurata, o peggio, viene infarcita di cose poco utili e deleterie come raccontare tutta la storia della tua vita o tutto il  tuo percorso professionale per filo e per segno come fosse un cv.
Di fronte di questo flusso di coscienza e di fatti privati o informazioni poco pertinenti ai suoi bisogni, spesso l’utente si infastidisce. Vuole avere una conferma che puoi rispondere a una sua necessità, cerca di vedere se saprai ascoltare e prenderti cura dei suoi problemi, non vuole sapere quanto ti piace parlare di te.

Non prendere male le mie parole fino a qui. Sono sicura che la tua storia, qualsiasi essa sia, è incredibile e ti ha fatto diventare la persona e il/la professionista che sei ora, ogni esperienza ti ha arricchito e ha modellato anche il tuo modo di lavorare, ma non è la pagina about il luogo in cui scrivere la tua autobiografia: l’immagine che dai del tuo brand nella pagina about è il trigger della richiesta di contatto con il prossimo prospect, non un luogo dove fare amicizia o confidenze.

Come sai, io non mi occupo di scrittura, ma se vuoi approfondire cosa e come scrivere nella tua pagina about, ti invito a leggere questo articolo del blog di Chiara Gandolfi che lo spiega molto bene.

Come mostrarsi professionale

Ancora peggio del monologo interiore, in questa pagina magari non c’è nemmeno una singola foto in cui ti si vede in modo professionale, ma al massimo quello scatto sgranato e pieno di filtri delle tue vacanze in Sardegna di anni fa o, da mettersi le mani nei capelli e ti giuro che l’ho visto davvero, una foto presa direttamente dal tuo album di matrimonio perché è l’unica volta in cui ha posato per delle foto e sei venutǝ bene.

Nel tuo sito professionale, come più in generale nella comunicazione del tuo lavoro, è questione di poche frazioni di secondo fare o meno una buona impressione, mostrarsi professionali. Metterci la faccia e dare un tocco di personalità alla tua comunicazione non significa mettere le foto ricordo della tua vita privata.

Se vuoi approfondire questo aspetto, ho scritto un articolo dedicato al mostrarsi professionale e cosa ci rende affidabili agli occhi delle persone che ci scoprono online, lo puoi leggere qui.

Comunicare il tuo personal brand con una foto

Non è obbligatorio scegliere una sola immagine, anzi puoi inserirne anche più di una per un racconto visivo più ampio della tua professionalità (lasciando alle foto il racconto di te professionista, dato che come abbiamo detto il testo serve per il/la tuǝ cliente).
E non è obbligatorio nemmeno che la o le foto che scegli rispettino tutte le caratteristiche che vado a spiegarti più sotto allo stesso momento: puoi giocare con un mix di elementi e immagini per creare lo storytelling visivo più adatto a te.

I seguenti consigli sono pensati per te che sei freelance, ma sono concetti applicabili anche per piccole attività con pochi dipendenti o, in modo diverso, più in grande per aziende di medie dimensioni. Se ti interessa saperne di più sulla comunicazione visiva di team di lavoro o sulle fotografie aziendali, potrebbe interessarti anche quest’altro articolo.

1 – Contesto e layout per le immagini

Prima di scegliere la foto o di scattarla, cerca di capire dove e come si vedrà all’interno della pagina.
Se stai progettando il sito o ti stai facendo seguire da unǝ web designer, decidi in anticipo se preferisci una foto orizzontale o verticale, le dimensioni con cui apparirà rispetto al testo (e se avrà dello spazio adeguato attorno per non soffocarla). E ricordati di considerare anche come apparirà la foto nella versione mobile (ad esempio, se verrà ritagliata in modo diverso, se verrà mostrata oppure no, e altri aspetti che possono influire sulla lettura dell’immagine o pregiudicarne la struttura compositiva originale).
Evita di inserire titoli o testi sopra l’immagine, si leggerebbero male il testo e anche la foto.
Se invece hai già il sito e vuoi solo aggiornarla, hai già queste informazioni e quindi puoi considerarle nella fase di scatto (magari anche tentando più strade e poi vedendo alla fine quale risulta migliore).

2 – I colori e lo stile del tuo brand

L’immagine del tuo brand passa anche attraverso i tuoi colori. Io sono un po’ controcorrente rispetto alla filosofia di altri branding photographers di volere a tutti i costi il/la professionista con addosso capi dello stesso colore del brand: non è detto infatti che siano colori che ti donano e magari quel verde lime che hai scelto per il tuo logo non ti dona per niente e spegne il colorito della tua pelle. Meglio optare per dei capi che ti valorizzano, che ti fanno stare bene, magari restando sul neutro, e giocarci i colori con altri elementi (oggetti, ambiente, luce – anche colorata).

Allo stesso modo lo stile fotografico e l’atmosfera che racconti in questi scatti deve essere in linea con il tuo messaggio, per mantenere coerenza visiva ma anche significativa con i tuoi valori e quelli del tuo cliente.

3 – Cosa deve vedersi nella foto about?

Tutto ciò che si vede nella foto contribuisce a creare un immaginario sulla tua professione, sul tuo lavoro e su come lo fai. Se usi degli strumenti specifici (ad esempio nel mio caso la macchina fotografica) potrai inserirli nella foto per contestualizzarti nel momento in cui svolgi il tuo lavoro. Anche se non sono strumenti, ma sono oggetti che usi o produci va benissimo: l’importante è che sia chiaro cosa fai, che chi osserva lo scatto capisca che “ti sporchi le mani” con quello specifico oggetto.

Allo stesso modo anche il tuo ambiente di lavoro: può essere il tuo studio o ufficio o l’ambiente in cui svolgi il tuo lavoro per il/la cliente (magari sul posto, come Gaia – architetto – in cantiere nella foto qui a fianco).

4 – Crea connessione con uno sguardo

La nostra mente tenta costantemente di riconoscere i visi delle altre persone e le emozioni che sembrano provare. Si tratta di un comportamento istintivo che deriva dal bisogno di accertarci che non ci sono minacce all’orizzonte e la prima cosa che facciamo è guardare negli occhi chi abbiamo davanti.
Quindi, per connetterti più velocemente con il/la tuǝ prossimǝ cliente e farlǝ sentire al sicuro nell’affidarsi a te, guarda in camera. L’espressione del tuo volto in questa foto fa da sola la metà del lavoro. Puoi sorridere o avere un’espressione seria, l’importante è che trasmetta l’emozione che vuoi far provare al tuo cliente. Non forzare queste emozioni, cerca di rilassarti e apparire più naturale possibile (per riuscirci è davvero importante sentirsi a proprio agio con chi ti sta scattando la foto, per questo scegli con cura la tua fotografa di fiducia 😉).

5 – Inserisci elementi in cui il cliente più riconoscersi

Fai in modo che il/la tuǝ cliente possa rivedersi nelle foto della pagina about. Proprio come per i consigli sul testo, cerca di usare delle foto in cui la persona che sta valutando di lavorare con te si rispecchi, si senta partecipe, possa vedersi lì con te.

Se non riesci a inserire un cliente vero o “una comparsa”, puoi decidere invece di inserire un concetto astratto o degli elementi visivi in forte connessione con il tuo cliente e la sua situazione prima di contattarti (o eventualmente dei risultati che può raggiungere lavorando con te). Questa è un po’ più complicata come indicazione, ma se trovi la soluzione visiva adatta e lǝ fai sentire partecipe, la distanza svanisce in un lampo.

BONUS – La stessa foto va bene anche come foto profilo dei social?

Dipende.
In prima battuta torniamo sul primo consiglio che ti ho dato ad inizio email: contesto e layout. Infatti le foto profilo dei social sono solitamente immagini che appaiono piccole e ritagliate a circoletto. Questo fa diventare molto difficile leggere bene il contenuto dell’immagine, quindi foto ambientate e inquadrate a campo ampio (da distante) potrebbero risultare poco efficaci perché non si capisce bene cosa c’è nella foto.

Tra i vari consigli che ti ho dato qui sopra, il più importante è quello dello sguardo, quindi se devi scegliere una sola caratteristica dai priorità a quella, come ho scelto io per la mia immagine del profilo Instagram (quella qui sopra a sinistra) che vedi qui accostata ad un’altra foto che invece è la foto about nella pagina chi sono del mio sito (quella a destra).

La scelta di questo scatto è frutto di un ragionamento volto a fare in modo che fosse comunque anche coerente con la mia immagine (entrambe sono in bianco e nero), con il sentimento del mio cliente (le mani che coprono parzialmente il viso come segno della paura di mostrarsi, che è un tema molto sentito da chi mi segue e di cui parlo molto nella mia comunicazione) e che sottolineasse il mio strumento di lavoro (la vista, che viene ulteriormente enfatizzata proprio dal resto del viso nascosto).

L’ultimissima riflessione la dedico all’immagine profilo sui social: anche in questo caso non è detto che la stessa foto vada bene ovunque. In linea di massima se il tuo personal brand è stato scattato con cognizione di causa può essere così. Infatti se hai una foto che è adatta a presentarti come professionista, probabilmente va bene per tutti i tuoi canali, e anzi è consigliabile, in modo da renderti ben riconoscibile su ogni piattaforma.
Alcuni brand però personalizzano l’immagine profilo, esattamente come fanno con il tono di voce a seconda della piattaforma e del pubblico a cui si rivolgono su quel specifico media.

Come sempre non c’è giusto o sbagliato o una regola che vale per tuttз, ma la decisione va presa in base all’identità, al pubblico di riferimento, all’obiettivo che si hanno.

Come fare se non hai le foto giuste?

Forse è giunto il momento di lavorare alle foto con cui presenti il tuo brand al mondo.
Investire in uno shooting fotografico per il tuo personal brand con una fotografa specializzata ti offre sia l’opportunità di avere le foto progettate appositamente per il tuo sito o i tuoi canali social, ma anche di avere la certezza che la tua immagine sarà rappresentata nel modo più adeguato, con uno stile riconoscibile e soprattutto facendoti sentire orgogliosə della tua immagine e a tuo agio durante tutto il servizio fotografico.

Atmosfera è la soluzione che stai cercando, e io posso essere la fotografa che riuscirà a metterti a tuo agio e valorizzare la tua immagine al meglio, con foto ideate partendo dai tuoi valori, le tue idee e scattate appositamente per il tuo brand.

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Ciao, sono Francesca

Mi occupo di personal branding e storytelling visivo per catturare l’essenza della tua identità e farti connettere più spontaneamente con le persone che desideri, facendo chiarezza sulla tua unicità. Scatto immagini che raccontano la personalità e il carattere di freelance e piccole attività che vogliono fare la differenza.

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